Type de texte | source |
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Titre | Vita di Michelagnolo Buonarroti |
Auteurs | Condivi, Ascanio |
Date de rédaction | |
Date de publication originale | 1553 |
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Date d'édition moderne ou de réédition | |
Editeur moderne | |
Date de reprint | éd. Giovanni Nencioni et Caroline Elam, préf. Michael Hirst, Florence, SPES, 1998. |
(§ LXVII)
Né è vero quelché molti gli appongono che e’ non abbia voluto insegnare : anzi ciò ha fatto volentieri ed io l’ho conosciuto in me stesso, al quale egli ha aperto ogni suo secreto, che a tal’arte s’appartiene ; ma la disgrazia ha voluto che si sia abbattuto o a suggetti poco atti, o, se pure sono stati atti, non abbiano perseverato ; ma poiché sotto la disciplina sua saranno stati pochi mesi, si sien tenuti maestri. Ed avvengaché egli ciò prontamente abbia fatto ; non ha però avuto grato che si sappia, volendo piuttosto fare, che parer di far bene. Ancor è da sapere ch’egli sempre ha cercato di metter quest’arte in persone nobili, come usavano gli antichi, e non in plebei.
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(§ LIV)
Io più volte ho sentito Michelagnolo ragionare e discorrere sopra l’Amore : e udito poi da quelli, che si trovaron presenti, lui non altrimenti dell’Amor parlare, di quel che appresso di Platone scritto si legge. Io per me non so quel che Platone sopra ciò si dica : so bene che avendolo io così lungamente ed intrinsecamente praticato, non senti mai uscir di quella bocca se non parole onestissime, e che avevan forza d’estinguere nella gioventù ogn’incomposto e sfrenato desiderio, che in lei potesse cadere. E che in lui non nascesser laidi pensieri, si può a questo anco cognoscere ch’egli non solamente ha amata la bellezza umana, ma universalmente ogni cosa bella, un bel cavallo, un bel cane, un bel paese, una bella pianta, una bella montagna, una bella selva, ed ogni sito, e cosa bella e rara nel suo genere, ammirandole con maraviglioso affetto ; così il bello dalla natura scegliendo, come l’api raccolgono il mel da’fiori, servendosene poi nelle loro opere : il che sempre han fatto tutti quelli, che nella pittura hanno avuto qualche grido. Quell’antico maestro, per fare una Venere, non si contentò di vedere una sola vergine ; anziché ne volle contemplar molte : e prendendo da ciascuna la più bella e più compita parte, servirsene nella sua Venere. Ed in vero chi si pensa senza questa via (colla quale si può acquistar quella vera teorica) pervenire in quest’arte a qualche grido, di gran lunga s’inganna.
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